Sei disoccupato? Nel 2025 vai in pensione prima di chi lavora

Ottime notizie per chi è disoccupato: nel 2025 potrà accedere alla pensione molto prima di chi, invece lavora. Vediamo tutto nei dettagli.

Essere disoccupati è una condizione tragica in cui nessuno si augurerebbe mai di trovarsi. Perdere il lavoro da un momento all’altro e non avere più un’entrata fissa per poter pagare affitto, bollette, spesa alimentare è un vero e proprio dramma soprattutto se la disoccupazione arriva quando non si è più giovanissimi.

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Sei disoccupato? Nel 2025 vai in pensione prima di chi lavora-(foto Ansa)- mamelipalestrina.it

Infatti se a 30-35-40, tutto sommato, è più facile rimettersi in gioco apprendendo, magari, nuove competenze o emigrando in Paesi dove ci sono più opportunità, quando si resta senza un lavoro intorno ai 55-60 anni tutto può essere decisamente più complicato in quanto il mondo del lavoro, in continua evoluzione, offre pochi spazi agli over 50.

Eppure, talvolta, essere disoccupati può anche avere i suoi vantaggi. Sembra paradossale eppure è esattamente così. In particolare quando si parla di pensione. Nel 2025, chi è disoccupato, potrà accedere alla pensione molto prima di chi, al contrario ha un lavoro. La notizia sembra incredibile, invece è tutto vero.

Pensione: nel 2025 i disoccupati ci andranno prima di chi lavora

Lavori? Allora dovrai attendere fino a 67 anni almeno per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria. Oppure dovrai maturare almeno 42 anni e 10 mesi di contributi. Non lavori? Potresti andarci molto prima, addirittura anche prima di aver compiuto 60 anni. Vediamo come funzioneranno le pensioni il prossimo anno.

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Pensione: nel 2025 i disoccupati ci andranno prima di chi lavora/mamelipalestrina.it

Come tutti sappiamo, a parte casi particolari di chi appartiene a categorie specifiche, la maggior parte di noi, per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria, dovrà attendere di avere almeno 67 anni di età e di aver maturato almeno 20 anni di contributi. Diversamente non potrà smettere di andare a lavorare.

Chi è disoccupato, al contrario, potrà ricevere la pensione molto prima grazie a due misure che il Governo di Giorgia Meloni ha riconfermato anche per il 2025. La prima di queste misure è Ape sociale che si rivolge anche a chi è disoccupato e non riceve più la Naspi. Con questa misura un disoccupato può andare in pensione a soli 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi.

La seconda misura che si rivolge ai disoccupati, invece, è Quota 41. Con questa misura si può accedere alla pensione a qualunque età, anche a 60 anni o meno: l’unica cosa che conta è avere almeno 41 anni di contributi di cui almeno 35 effettivi e non figurativi. Inoltre almeno 1 anno di contribuzione deve essere stato versato prima di aver compiuto 19 anni.

Quale delle due misure è più vantaggiosa? Tutto dipende dalla situazione del soggetto senza lavoro. Se ha pochi contributi allora, ovviamente, conviene optare per Ape sociale che, tuttavia, ha parecchie penalizzazioni: l’assegno previdenziale non può superare i 1500 euro al mese e non è reversibile; non sono previste la tredicesima né la quattordicesima; non si può tornare a lavorare per arrotondare la pensione ad eccezione del lavoro autonomo occasionale e solo fino ad un massimo di 5000 euro all’anno.

Con Quota 41 tutte queste limitazioni non ci sono ma è necessario avere maturato molti anni di contributi e avere iniziato a lavorare prima dei 19 anni: condizione un po’ difficile da soddisfare.

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